mercoledì 7 maggio 2008

Tu sei fatto male


Li avete allevati, costruiti, coccolati. Avete insegnato loro che potevano farlo, era nel loro diritto di ragazzi italiani, di tifosi, anzi il dovere di un patriota. Potevano urlare Duce, A noi, Me ne frego e voi intanto sdoganavate il tutto dissociandovi. La vostra destra e' nuova e comunque si poteva sempre usare il vecchio gioco del voi siete peggio, del libro nero del comunismo, del confino che era una vacanza rispetto al Gulag sovietico.

Ora questi ammazzano. 

In 5 contro uno. Per una sigaretta. Non centra l'ideologia, no. Era per una sigaretta.  


Io sono italiano, sono nella mia citta', sono a casa mia, e' il mio territorio, anche tu sei italiano ma tu non sei un cazzo, non sei come noi, tu hai perso. Se io chiedo tu devi dare, anche perche' siamo in cinque e tu non vali un cazzo.


Anche adesso che siamo in galera, il nostro avvocato, che noi ci possiamo permettere perche' siamo ragazzi di buona famiglia, dice la stessa cosa: facile che tu avessi una malformazione al cervello. Non siamo stai noi ad ammazzarti, sei tu che sei fatto male. Non ci hai dato la sigaretta e sei pure handicappato. Cazzo vivevi a fare? 


Quando anche una bandiera bruciata e' piu' grave.


Per il momento ci scusano.


Un giorno ci tratteranno da eroi.


E quel giorno e' vicino .


1 commento:

Gatta bastarda ha detto...

so che quel giorno è vicino... ed è vicino anche il momento che me ne andrò da sto paese di merda... qualche consiglio?