lunedì 15 settembre 2008

Navigatrici Satellitari


Entro nella sua Mini e lei accende il Garmin. Tieni! Dobbiamo fare 200 metri ed io conosco la strada. 

Non importa. L'ha comprato, pagato, il navigatore va usato! Il ristorante si manifesta miracolosamente senza che il Garmin abbia ancora localizzato la nostra posizione. 

Per lui siamo a Kabul a cercare un contatto con i Talebani. Invece siamo a Milano a cercare un posteggio. Peggio. 

Otto giri dell'isolato. Ci ha messo meno Garibaldi a unire l'Italia che noi a mettere la macchina nel suo cazzo di quartiere. 

Lei e' svizzera, pulita come la sua macchina... troppo pulita. Per me si fa la doccia prima di fare l'amore e, cosa piu' preoccupante, la fa anche dopo. Si sente sporca. 

Non c'e' nulla che uccida l'amore come la lavanda intima. Riduce il cunnilingus ad una leccata di saponetta flaccida.

Ha bisogno di uno psicologo. No, non le serve. Ha letto tutti i libri, saggi e manuali di psicologia che possano esistere. 

Tipo ti serve un imbianchino ma dici che ce la fai da solo. Una rivista sul fai da te, un giro dal colorificio sotto casa ed hai risolto. Cazzate. Ti viene una merda. Lo sanno anche i tedeschi che sono i maghi del fai da te. A volte e' meglio chiamare un imbianchino. 

Ma che non sia austriaco. 

Si cambia ristorante. 

Quando finalmente abbiamo trovato un parcheggio, davanti al cinese, ci sono i Talebani che tengono in ostaggio la cameriera di Shenzhen. 

Bastardo Garmin... aveva ragione.

Lei e' figa. Nel senso che qualsiasi cosa lei faccia lo fa da figa. Lei non chiede informazioni per strada. Lei consulta l'iPhone e Google Maps. Diciamolo: chi usa l'iPhone per trovare strade ammette al mondo di non avere senso dell'orientamento e di non riuscire ad avere rapporti interpersonali.

Si risente quando io mangio con le bacchette, ho vissuto a Tokyo e lo faccio meglio. 

Non beve, non mangia, non parla. 

Quando finalmente il Garmin capisce dove siamo non lo so piu' io. Ma so dove vorrei essere.

 

Kabul. 

Davanti al Mustafa Hotel c'era un ristorante che serviva kebab a 4 Afghani, circa 0,40 dollari. Mentre aspetto, un vecchio, servito prima di me mi guarda e con le mani fa il gesto di offrirmi il poco che ha.

E' sporco, non ha una Mini cabrio, non ha l'iPhone, non sa cosa sia Google. 

E non ha neanche bisogno di uno psicologo.

8 commenti:

gb ha detto...

l'importante è che non si lavi *durante*

Anonimo ha detto...

ma ci sei stato veramente a kabul?

Coq Baroque ha detto...

gb non ho mai potuto appurare ma non mi avrebbe stupito

anonimo si ci sono stato, 2005

inattesa ha detto...

Questa non è una donna. E' un clone difettoso di un garmin ;-)

Coq Baroque ha detto...

molto difettoso... spero non legga mai questo post
(speranza vana)

Anonimo ha detto...

una goccia di disperazione mi scivola sul viso...

Gatta bastarda ha detto...

bellissimo pezzo davvero... bravo coq

Coq Baroque ha detto...

imho non era mia intenzione farti disperare. Ne basta uno di disperato

gatta sono passato oggi da te ma non c'eri. Bello trovare una sostituta per il blog e all'altezza! Grazie per continuare a leggermi.