venerdì 12 giugno 2009

Lui



Sono le tre del mattino. Sveglio. Acqua. 

Glu glu glu. 

Sigaretta. 

Mphhhh. 

Mphhhh? 

Perche', il suono della sigaretta aspirata com'e'? Non ha suono. Come il pesce. E perche' il pesce fa sempre blup blup? Vero. 

Mphhhh. 

Tre giorni lontano dalla rete mi hanno fatto perdere cose interessanti. Guardo le gallerie fotografiche di Repubblica.it. Iene contro aironi. Elefanti che soffrono di solitudine. Un nuovo nato allo zoo di Singapore. Le amazzoni di Gheddafi. Ecco, ne parlano tutti e io non le ho ancora viste. Insomma, qualcuna carina ma niente di... Aspetta aspetta. 

Guarda questa. 

Ma pensa.



 Quando vivevo al Cairo uno dei modi piu' economici di spostarsi in Africa era proprio la compagnia di bandiera libica: la Afriqiyah

Quindi Gheddafi e' arrivato in Italia con la Afriqiyah, che magari e' dotata di tutti i comfort rispetto ad un aereo ordinario, ma almeno non c'e' scritto 

الجماهيرية العربية الليبية الشعبية الإشتراكية العظمى 

Great Socialist People's Libyan Arab Jamahiriya 

e per l'immagine della compagnia ha una certa importanza, anche pubblicitaria. 

Comunque vediamo... 15 giugno, Tripoli - Roma e il ritorno il 17. 173 euro piu' 62,78 di tasse. 235 euro e 78 centesmi che moltiplicato per le amazzoni, le guardie del corpo, i lecchini e i lacche' (stampa al seguito)... quanti saranno? 30? 

Ma facciamo 40, a occhio. 

9 mila 431 euro e 2 centesimi. 

Ammesso che siano 40, ovvio.

Non ci giurerei, ma scommetto che un Fiumicino - Porto Cervo in Falcon costa di piu'.

Forse la Libia e' un paese povero e Gheddafi non si puo' permettere un aereo presidenziale. Mentre l'Italia e' ricca. O forse in tempi di crisi un dittatore serio sa come muoversi. Lui.

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