Da piccolo eravamo cosi' poveri che, quando mi cadeva un dentino, mia nonna barando metteva la sua dentiera sotto il mio cuscino.
Dormivo scomodo, ma rendeva.
Una mattina pero' trovai un biglietto scritto con la dolce calligrafia della Fatina dei dentini: "Andate a fare in culo! Eccovi 10mila lire e non zozzatemi piu' le dita di Cuchident".
A colazione mi accorsi che la Fatina non era la sola ad essere incazzata, pure mia madre bestemmiava non riuscendo a staccare le dita dalla tazza dei punti Mulino Bianco del caffelatte.
Mia nonna pretese 8mila lire "Se ci metto l'80% dei denti voglio l'80% dei soldi!". Con 2mila lire in tasca mi avviai a scuola felice e incontrai il Tossico dei giardini. Il Tossico penso fosse di Trento perche' andava in giro tutto il giorno a chiedere soldi per un Trentino. Penso fosse un compaesano suo.
"Ciao Tossico"
"Ciiii aaaa oooo, hai 2milalire? Ti vendo questi Raiban"
Cazzo, dei Raiban proprio come quelli dei Blus Broders...
"Ok, ma per cosa ti servono le 2mila lire? Mica ci compri la droga?"
"Noooooooooo, i soldi ce li hooooo - mi mostra il portafoglio - Guarda, 28mila lire!"
"Ok"
"Evvai!!! Un trentinooooooo!!!"
Mah... Comunque ho i miei Raiban...
Quando tornai a casa dalla scuola notai che anche nonna aveva fatto spese: una bottiglia di Averna. - "Cazzo, guardi? Mi serve a staccare la dentiera... L'Averna scioglie il cuchident, non lo sai?" - Appena pronunciata questa frase mia madre si avvento' sulla bottiglia agitando la mano con ancora saldata la tazza del caffelatte, tipo mazza ferrata. Non pensavo che le tazze dei punti Mulino Bianco fossero cosi' resistenti. O forse era molle la fronte di nonna, perche' mia madre picchiava e picchiava ma non si rompeva e anche la dentiera di nonna doveva essere fatta bene perche' nonostante si stesse bevendo tutto l'Averna non si staccava proprio.
Da piccolo si era poveri ma le cose le facevano veramente bene e rendevano la famiglia felice. Altroche'!
3 commenti:
è vero, sembra divertente.
Devo ammettere che fra i sorrisi mi ha lasciato un pò di tristezza addosso questo racconto.
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